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Tutto quello che non sapevi su saponi e shampoo!

tutto quello che non sapevi su saponi e shampoo

In questo articolo ti mostro tutto quello che non sapevi su saponi e shampoo, cioè tutto ciò che serve per detergere correttamente cute e capelli.

La detersione è il processo con cui portiamo lo sporco da cute e capelli, infatti tutto avviene sulla pelle. Per l’appunto, le nostre ghiandole, sudoripare e apocrine attaccano a sé detriti cellulari, ma anche polveri ambientali. 

In sostanza, lo sporco sul nostro corpo è fatto da un lipide e un grasso. E quindi, non può essere portato via con la sola acqua, infatti i grassi non si bagnano con l’acqua. 

Affinché un grasso, possa essere deterso via, è necessaria la presenza di una sostanza capace di legarlo all’acqua di risciacquo. Questa sostanza è per l’appunto il tensioattivo.

Questo tensioattivo non solo contiene una parte idrofila, cioè amante dell’acqua, ma anche una lipofila, ossia che si lega con il grasso.  

In aggiunta a questo, il tensioattivo solitamente è un sale, in grado di abbassare la tensione superficiale di una determinata sostanza. Questo abbassamento infatti, consente al prodotto di legarsi, in maniera bilaterale, sia allo sporco che all’acqua.

Sei pronto per scoprire tutto quello che non sapevi su saponi e shampoo?

Saponi e Shampoo – Cenni storici 

 

I Greci antichi ed i Romani, rimuovevano lo sporco, grazie ad utensile, per di più ricurvo affinché catturasse lo sporco, e lo asportasse via. Questo strumento era lo strigile. 

I Galli, avevano scoperto che, facendo bollire insieme grasso animale (il sego) con la cenere (carbonato di sodio), si otteneva appunto una sostanza lavante: il primo sapone. 

Grazie ai Romani poi, il sapone si diffuse in tutto il Mediterraneo, conosciuto con la caduta dell’Impero Romano, e protratto per tutto il Medioevo. Sebbene l’igiene, soprattutto nel periodo medievale non era una priorità così rilevante. 

Inoltre, l’impossibilità di conservarlo, costringeva in un certo senso a consumare il sapone immediatamente. Nel 1400 circa, a Marsiglia, in Francia, avvenne un cambiamento importante. 

Infatti il sego animale, che si irrancidiva presto e aveva un cattivo odore, fu tra l’altro, sostituito prontamente dall’olio di oliva. Il sapone senza aggiungere altro, divenne più profumato e si poté conservare anche meglio.

Siccome, nella cultura del tempo, il concetto di igiene non era ancora così radicato, il consumo del sapone rimase tuttavia limitato.

La svolta

 

A dire il vero, fu alla fine dell’800, che con l’invenzione del microscopio e la scoperta dei batteri, quali causa di malattia, l’igiene ritrovo la sua indiscussa importanza.

Anche i sapone ovviamente, ritrovarono il loro sviluppo. Fu la rivoluzione delle navi da trasporto, che permise di dimezzare i tempi di trasporto e, di trasportare l’olio di cocco e di palma, di gran lunga migliori di quello d’oliva.

Grazie a questi due tipi di oli, il sapone divenne una sostanza gradevole e funzionale. Questo consentì inoltre la formulazione degli shampoo. 

Nel Primo Dopoguerra (40′-50′) fu un’industria a costruire sinteticamente i tensioattivi, e che sono quelli in uso attualmente.

Attraverso la sintesi chimica inoltre si ottengono tensioattivi di diverse classi, cambiando così le caratteristiche di un sapone. Tutto ciò per ottenere saponi specifici per diverse necessità.

Saponi e Shampoo – Le classi dei tensioattivi 

 

L’industria chimica, variando la carica elettrica del gruppo salino, riesce ad ottenere tensioattivi di classi diverse. Essenzialmente 4 classi di tensioattivi diverse:

  • Anionici: Ossia tensioattivi con carica negativa
  • Cationici: Ossia tensioattivi con carica positiva
  • Non Ionici: Ossia tensioattivi che non presentano cariche
  • Anfoteri: Ossia tensioattivi che presentano entrambe le cariche

Il tensioattivo più usato in commercio è quello anionico, e quello più economico e commercializzato è il Sodio Laurilsolfato. Le caratteristiche di questo tensioattivo sono un’alta capacità lavante, un prezzo economico ed infine, una buona capacità schiumogena. E non è finita qui, infatti questo è tutto quello che non sapevi su saponi e shampoo, o almeno, pensavi di sapere.

Il colore di sé è brillante, consente di notarlo subito durante lo shampoo. La sua caratteristica negativa è invece che è aggressivo per la cute, con casi di irritazioni ed eczemi da contatto.

Invece, per quanto riguarda i tensioattivi cationici, sono utili per attività disinfettanti, bassissima schiumosità, effetto bagnante elevato, e capacità elettrostatica.

Come effetto negativo c’è che sono i tensioattivi più aggressivi in assoluto, e non possono essere usati tra le altre cose, per la detersione della cute. 

Trovano pertanto impiego nei lavaggi industriali e come disinfettanti, invece in piccole dosi li ritroviamo per l’utilizzo cosmetico. Soprattutto negli shampoo per capelli ispidi e secchi. sfruttando così la capacità bagnante ed elettrostatica. 

Invece i tensioattivi non ionici sono quelli per la maggiore utilizzati negli shampoo per bambini. Per l’appunto, questi tensioattivi non ionici sono davvero molto delicati sulla cute, hanno una bassa concentrazione di SLS e SLES, che come abbiamo visto sono molto aggressivi. 

I bambini inoltre, non hanno bisogno di rimuovere il sebo, perché nella loro tenera età ne sono sprovvisti. Di solito questi shampoo vengono accompagnati da un anfotero, chiamata betaina, che si adatta alla carica circostante.

Conclusioni

 

Scegliere lo shampoo giusto è sicuramente importante, ma abbinare questa scelta ad un’alimentazione per la salute dei capelli corretta. 

Tutto quello che non sapevi su saponi e shampoo, è in questa piccola guida che sicuramente ti aiuterà nel capire meglio i prodotti che utilizzi e la loro storia. 

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